Il ministro Rutelli non è contento di italia.it; dopo aver aver provato a presentare il sito come un capolavoro soltanto pochi mesi fa ha ammesso (ha capito, gli è stato fatto notare… ) che il sito è una ciofeca sotto tutti i punti di vista. I contenuti fanno pena, il contenitore pure, è figlio di una impostazione e di una mentalità sorpassata sotto tutti i punti di vista. Probabilmente si potrebbe provare a salvare qualcosa ma visto che fino a questo momento sono già stati spesi milioni (si parla di 25-45 milioni di euro come se fossero noccioline) credo che sia più prudente chiudere tutto e buttare tutto a mare invece di provare un salvataggio che potrebbe rivelarsi molto arduo e costoso.
Bisogna ammettere che il sito ciofeca è stato ereditato dall’attuale governo dato che è stato voluto progettato e impostato nella precedente legislatura ma ciò non toglie che è stato un insuccesso di proporzioni enormi, uno spreco di denaro e risorse pubbliche e sicuramente non ha fatto fare una bella figura al turismo di questo paese mentre con un simile budget si poteva dare un contributo sostanzioso.
Spero che lo chiudano presto, che i responsabili vengano individuati e messi in condizioni di non nuocere, spero insomma che almeno l’esperienza negativa serva da lezione.
[…] Avevo parlato qualche tempo di italia.it l’orrido sito costato moltissimo alle tasche degli italiani e alla fine chiuso per manifesta inferiorità. Purtroppo pare che la questione non sia finita: si dice infatti che italia.it verrà riaperto e trasformandolo in un ecommerce in grado di offrire a tutti l’opportunità di comprare biglietti, prenotare alberghi e tutto quanto si possa desiderare da un portale turistico nazionale. Questa cosa mi fa incazzare da matti, mi sento preso in giro due volte. Prima di tutto come cittadino. è sotto gli occhi di tutto l’efficienza dello stato imprenditore ed è chiaro che questo orrore ha il solo scopo di far mettere alla politica le avide zampacce su qualche nuovo giochino, qualche nuovo consiglio di amministrazione e qualche nuovo posto di farlocco. Il progetto naturalmente nafraugherà e sarà l’ennesima occasione sprecata dato che le stesse risorse si dovrebbero meglio investire nelle tre uniche cose che dovrebbe fare lo stato direttamente: sanità, istruzione e sicurezza. Mi incazzo di nuovo come persona che si occupa professionalmente di web da dieci anni. In questi anni sono sorti grazie all’iniziativa privata decina di siti, portarli e progetti destinati in un modo o nell’altro alla promozione del nostro paese e tutti questi siti basano, direttamente o indirettamente, i loro ricavi proprio sulla vendita di biglietti o prenotazioni alberghiere. Ecco che adesso improvvisamente scende in campo lo stato, con mezzi e quattrini praticamente illimitati e prova a spazzare via tutti quelli che fino ad ora hanno lavorato nel settore. Avremo quindi l’ennesima industria in perdita, pagata coi soldini dei contribuenti che fa concorrenza a chi invece prova a produrre un reddito rischiando del proprio e pagando le tasse. Geniale. […]