Il sito di prenotazioni online clever-hotels.com è fallito. Per amor di precisione è fallita la società che lo gestisce, lasciando tutti i turisti che avevano prenotato con loro in braghe di tela, eventuali rimborsi infatti verranno discussi a novembre, quando il tutto sarà nelle mani del curatore fallimentare che deciderà quali creditori verranno rimborsati e quali no.
La società fallisce e i creditori ci rimettono, niente di nuovo sotto il sole. Il fatto che sia una società di intermediazione, che si occupa di prenotazioni online, provoca un certo clamore mediatico in virtù del fatto che, spesso, chi prenota online ha una discreta padronanza di internet e dei suoi mezzi ed è quindi capace di far sentire le sue lamentele sui social networks, commenti, siti del settore eccetera.
E’ una brutta notizia. Il fatto che sia fallita una struttura importante nel settore del turismo non è una buona notizia, anche se si tratta di una società tedesca. Quelli che hanno usato la carta di credito per la prenotazione possono rivolgersi direttamente al proprio istituto per provare a farsi rimborsare, per gli altri la strada è lunga e in salita.
Questa notizia in realtà non aggiunge molto a quello che già succede, nel turismo come negli altri settori. Quando ci si rivolge a un fornitore il rischio che questi non sia in grado di onorare i propri impegni esiste. Poco cambia per il consumatore se si tratta di un fornitore online: sarebbe stato lo stesso se a fallire fosse stata un’agenzia “tradizionale” o un albergo.
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